Il mezzosoprano sa destreggiarsi con proprietà di linguaggio attraverso le epoche, scandagliando con fraseggio soppesato i testi e mettendo a frutto la scaltrezza tecnica, fondata su canto a fior di labbra, colorature sgranate, messe di voce omogenee e millimetriche (memorabile quella che apre l’aria di Tancredi!), vibrato espressivo; doti belcantistiche che si rivelano una risorsa preziosa anche nel canto spiegato richiesto dagli autori fin de siècle.
Marco Leo
Musica, Marzo 2018